Se hai un ristorante, se sei un food blogger, uno chef o semplicemente ti piace postare le foto dei tuoi piatti, questo articolo fa per te: spiegheremo quali sono le tecniche base per fotografare il cibo.
Per ottenere il massimo risultato nelle tue fotografie dei tuoi piatti, sarà sufficiente che ti ricordi questi quattro punti:
- Luce
- Composizione
- Colore
- Storytelling
Nella fotografia, tutto dipende dalla luce, e dalle ombre, che essa genera; luce ed ombra danno profondità e tridimensionalità ai soggetti delle tue foto, rendendole di ottima qualità; quindi primo step da curare è appunto la luce.
Solitamente per i cibi è preferibile la luce naturale, quella del sole, a patto che non sia diretta: bisognerà, se possibile, avvicinarci ad una finestra senza che la luce del sole batta direttamente sul piatto, ma è fondamentale che la luce venga diffusa da un diffusore specifico fotografico, da una tenda, da un lenzuolo piuttosto che tovaglia preferibilmente bianca e sottile. Sposta eventualmente il tavolo che userai all’occorrenza, da far sì che si creino luci ed ombre morbide che esaltino il tuo scatto.
Se non è possibile usare questa tecnica, meglio optare allora per delle luci artificiali, come dei pannellini led a luce continua di cui abbiamo scritto un articolo a riguardo qui: Come illuminare una ripresa video (va bene anche per le foto 😉 )
Con le luci artificiali sarà più facile gestire luci ed ombre e rendere tridimensionale e più “cinematografico” il tuo piatto.
N.B. Infatti troppa luce, sparare luci a tutta da ogni lato, “appiattisce” l’immagine, come nei tg o nelle soap; le persone sembrano piatte perché troppe luci da ogni prospettiva, cancellano le ombre.
Trovato il posto più adatto, iniziamo a pensare a come predisporre allora la fotografia del nostro piatto.
Per trasmettere maggiormente l’identità, l’essenza del vostro locale, soprattutto se siete un ristorante, vi consiglio di usare, come set up, uno dei tavoli in cui i vostri clienti siederanno; questo perché trasmetterà agli spettatori della fotografia, una percezione più netta e tangibile del vostro locale, comunicandogli mood e brand identity. Usare foto in cucina, o in un altro ambiente a cui il cliente finale non può accedere, lo disorienterà, perché le aspettative generate inconsciamente dalle foto, non verranno confermate dall’esperienza live instore e “non si sentirà a casa” quando verrà a mangiare nel tuo locale.
Dopo aver impiattato le cibarie nel migliore dei modi, non schiacciandole nel piatto, ma cercando di esaltarne la verticalità, dovremo posizionare il piatto per procedere allo scatto.
Tenete a mente che la foto “perfetta” di un piatto, la farete scattando dall’alto il vostro piatto, in modo che la fotocamera sia perfettamente perpendicolare al piano di appoggio, tenendo il soggetto della foto in centro,
o in uno dei quattro punti dettati dalla regola dei terzi: pesce, carni, pasta e risotti scattate appunto dall’alto, assicurandovi di essere ben perpendicolari al tavolo, così da non generare spiacevoli effettivi distortivi.
Un’altra ottima prospettiva è a 30° rispetto al tavolo, così da esaltarne la verticalità; immaginatevi un hamburger fotografato di lato a 30° appunto, come vengono esaltate tutte le sue componenti: l’avessimo invece fotografato dall’alto sembrerebbe invece composto solamente da pane.
Soprattutto quando scattate da 30° (ma anche dall’alto), non lesinate nelle prospettive: scattate senza tagliare il piatto, immortalandolo per intero, ma anche dei dettagli delle pietanze, dell’impiattamento, del contorno.
Bevande, bicchieri, bibite, frappè e gelati invece, danno il meglio di sé se fotografati di fianco, perpendicolarmente al loro asse verticale
Una volta scattate più foto al piatto appena servito, scomponetelo, affettate il cibo protagonista dello scatto, e fate altre foto, dando la possibilità a chi vedrà quegli scatti di immergersi nel vostro piatto, pregustando quello che quella pietanza offrirà: immaginatevi una tagliata cotta al sangue: se la fotografate solamente dopo cotta senza essere affettata, il rosso interno non si vedrà.
A proposito di colori, ricordatevi la ruota dei colori qui a fianco, e di usare quindi colori contrastanti da far risaltare il soggetto ritratto; lo sfondo sarebbe preferibile quindi fosse il colore opposto e poco saturo, rispetto a quello fotografato, quindi se sto fotografando una carne bella rossa al sangue, lo sfondo ideale sarebbe un verde tenue.
Tenue perché lo sfondo è bene che sia il più neutro possibile, meno impattante e meno protagonista possibile da generare un soffice contrasto.
Come contorno poi (se state ritraendo il piatto in centro), o negli altri 3 punti in fuori fuoco (se invece state scattando con il piatto in uno dei punti della regola dei terzi), disponete altri oggetti che facciano da contorno e raccontino del piatto e del vostro locale, come per esempio qualche ingrediente grezzo (dei pinoli se steste fotografando un piatto di pasta al pesto), condimenti come olio, sale e pepe o altre spezie, forchette e coltello, grissini specialmente se magari è una specialità da voi prodotta.
Insomma piccoli dettagli che contestualizzano senza esagerare, come se fossero attori non protagonisti di un film, che aggiungano un valore raccontando delle peculiarità di quel piatto e di voi, senza però togliere il ruolo di protagonista al piatto nella foto.
Infine, se volete aggiungere un tocco umano, fate “fare capolino” ad una mano che serve il vostro piatto, in modo naturale e veritiero, come se fosse un gesto spontaneo. Fare storytelling vuol anche dire raccontare un emozione: se pensiamo ad una fotografia di una tazzina di caffè ritratta da sola, è una foto di una tazzina di caffè e basta; se invece quella tazzina viene fotografata avvolta da due mani vestite di guanti di lana, stiamo raccontando che fa freddo e quella tazzina di caffè è calore ristoratore; la stessa tazzina fotografata di fianco ad un pc, simboleggia, rappresenta e comunica carica, energia.
Conclusioni
Speriamo che questo articolo vi abbia chiarito come fotografare al meglio i vostri piatti, non vi resta che provare, riprovare e riprovare ancora; volta dopo volta diventerete sempre più qualitativi e veloci nel realizzare i vostri scatti.
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Al prossimo articolo! Continua a leggere il nostro blog, dove troverai tanti case study, tutorial indispensabili per Aumentare Le tue Opportunità di Business!